Gli interventi riguardanti il recupero del patrimonio edilizio usufruiscono di rilevanti agevolazioni
fiscali
, sia su lavori effettuati sulle singole unità abitative sia sugli interventi relativi a parti comuni
di edifici condominiali
.
La legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 30 dicembre 2018) ha rinviato al 31 dicembre 2019 la
possibilità di beneficiare della maggiore detrazione Irpef (50%) e del limite massimo di spesa di
96.000 euro
per ciascuna unità immobiliare. A meno che non intervenga una nuova proroga, dal 1°
gennaio 2020 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro.
Dal 2018, come già avviene per la riqualificazione energetica degli edifici, è obbligatorio
trasmettere all’Enea le informazioni relative ai lavori svolti. Tale comunicazione consente di
monitorare e valutare il risparmio energetico ottenuto mediante gli interventi di recupero edilizio.

I benefici fiscali per i lavori sul patrimonio immobiliare non riguardano soltanto la detrazione Irpef.
Negli anni, infatti, sono state introdotte altre importanti agevolazioni come la possibilità di
pagare l’Iva in misura ridotta
e portare in detrazione gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati
per effettuare la ristrutturazione dell’abitazione principale. Non finisce qui: sono
previste detrazioni anche per l’acquisto di immobili a uso abitativo facenti parte di edifici
completamente ristrutturati e quelle per la realizzazione o l’acquisto di posti auto.
Le opere di ristrutturazione edilizia comprendono il ripristino oppure la sostituzione di alcuni
elementi che costituiscono l’edificio, l’eliminazione, la modifica ed anche l’inserimento di elementi
e impianti nuovi. Sono da considerarsi interventi di ristrutturazione edilizia anche le demolizioni e
le ricostruzioni
con la medesima volumetria e sagoma di quelle preesistenti, con l’eccezione delle
innovazioni per l’adeguamento alla normativa antisismica.

Oltre alle spese necessarie per effettuare i lavori, è possibile portare in detrazione anche:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse
  • le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di
    intervento
  • le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del Dm 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti
    elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71)
  • le spese per l’acquisto dei materiali
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le
    autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori
  • gli oneri di urbanizzazione
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione dei lavori e agli adempimenti
    stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio
    1998).

Le spese di trasloco e di custodia dei mobili per il tempo necessario agli interventi di recupero
edilizio non sono detraibili.
L’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad aggiornare la guida “Ristrutturazioni edilizie: Le
agevolazioni fiscali”
, all’interno della quale è possibile trovare le indicazioni utili per richiedere
correttamente tutti i benefici fiscali, illustrando modalità e adempimenti.